Antonio nasce a Stroncone nel 1381 da Ludovico Vici e Isabella Martini. Quella dei Vici era una famiglia patrizia già da qualche secolo stabilitasi in Stroncone e caratterizzata da una forte tradizione cristiana.
Sin da piccolo Antonio sente la chiamata alla vita religiosa e nonostante la sua giovane età a dodici anni entra come fratello laico tra i frati minori dell'Osservanza.
Dopo una breve permanenza nel convento di Stroncone passa a Fiesole quindi nella Maremma toscana, in Corsica per poi tornare in Umbria dove risiede tra l'altro a Perugia, a Bettona e all'eremo delle Carceri finchè ritiratosi in San Damiano di Assisi vi muore il 7 febbraio del 1461.
Antonio si caratterizza per la sua grande fede, la sua austerità, lo spirito di devozione e il dono della profezia. La sua testimonianza del Vangelo nella vita quotidiana esercita un fascino profondo nei suoi contemporanei e riporta molta gente alla vera fede nel Signore. La virtù dell'umiltà che è una delle sua principali caratteristiche gli permette di entrare anche nei cuori più induriti e di piegarli alla Verità. Molte grazie otterrà per la gente più bisognosa dal Signore in vita e dopo la morte e tante sono le testimonianze a noi pervenute di miracoli attribuiti alla sua intercessione.
Ad un anno dalla sua morte a causa di una luminescenza che emana dalla sua tomba, il suo corpo viene riesumato e trovato incorrotto. Da lì la sua venerazione e tanti interventi miracolosi.
Il 28 giugno del 1687 viene dichiarato "beato" da Papa Innocenzo XI.
Nel 1809 (dal 24 al 27 agosto) le sue spoglie vengono traslate da Assisi a Stroncone nella chiesa del convento di San Francesco dove tuttora sono esposte alla venerazione dei fedeli. Da questi fatti prendono le mosse le rievocazioni storiche ormai tradizionali dell’Agosto stronconese.