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STRONCONE

Stroncone è un tipico borgo medievale, situato su un colle pittoresco, edificato nel secolo X, nel periodo cosiddetto dell'incastellamento. Il Paese ha conservato nei secoli le sue antiche e suggestive caratteristiche: stradine strette e tortuose, caratteristici portali in pietra e numerose Chiese. 

In passato gli Stronconesi furono più volte costretti a rinchiudersi all'interno delle mura, dove è collocato l'antico pozzo, per difendere la loro autonomia ed in particolare la loro fede guelfa. La vicina Narni fu l'avversario più agguerrito ed irriducibile al punto che il Pontefice Innocenzo III nel 1209, fu costretto a colpire d'interdetto i Narnesi, obbligandoli nel 1215, a riedificare quanto avevano distrutto all'interno del castello ed in tutto il territorio. 

Dopo un periodo di dipendenza, a seguito di diverse donazioni dall'Abbazia di Farfa nell'anno 1192, lo troviamo annoverato come tributario della Chiesa Romana. Da questo momento Stroncone resterà fedele suddito della Chiesa dandone visibile testimonianza aggiungendo all'arme originale, raffigurante un castello in campo azzurro, una croce bianca in campo rosso con otto chiavi inquartate, simbolo dell'autorità Pontificia. 

Nel 1527 subì l'assedio delle truppe del Connestabile di Borbone che marciavano alla volta di Roma, scampando alla distruzione ed al saccheggio grazie all'aiuto della vicina Terni che intervenne, pagando 2.340 Scudi. 

Nel 1799 resistette per sette giorni agli assalti dei Francesi. Nel 1809, un frate minore di nome P. Angelo Coletti, incoraggiato dal disordine di quel periodo di transizione, bandisce una "crociata" e con numerosa scorta a cavallo, nottetempo penetra nel Convento di San Damiano in Assisi e rapisce il corpo del Beato Antonio da Stroncone, che ancora oggi è conservato nel Santuario di San Francesco, per ridonarlo al Paese.